Carlo Bonomi

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Carlo Bonomi (Turbigo 1880 - 1961) è stato uno scultore italiano del XIX secolo. Dopo un'adolescenza dedita ai mestieri più disparati, Bonomi si iscrive alla Accademia di Brera a Milano, che frequenta con profitto dal 1858 al 1904. In questo periodo di tempo l'artista apre uno studio con gi amici Carrà, Castiglioni e Barilli e compie due viaggi di studio a Roma e a Monaco. Suo mezzo espressİvo preferito, almeno fino a dopo la prima guerra mondiale, è la pittura, ma sarà la scultura a costituire l'aspetto più noto della sua espressione artistica, e nelle principali esposizioni del periodo Bonomi presenta opere plastiche sul tema della figura femminile o dedicate a motivi religiosi: alcuni bronzi al Cimitero Monumentale di Milano (trai quali Il Trasporto del Cristo alla Cappella Fenzi), le "pietà" e le "deposizioni", ai Cimiteri dell'Asmara, Taranto, Milano, Bergamo, Gallarate. Nel 1926 espone il suo primo bronzo La Madre alla Prima Esposizione Ufficiale del Novecento a Milano, e lo stesso anno lo presenta a Dresda, dove viene acquistato dallo stato tedesco. Due anni dopo partecipa con La Contadina alla Mostra della Permanente a Milano. In occasione della Biennale di Brera del 1932 l'artista si aggiudica la medaglia d'oro e alla V Mostra Sindacale di Milano (1934) vince il premio Medardo ROSSO. L'austera scultura di Bonomi realizza una interessante sintesi fra la plastica nilotica, la bellezza classica dell'arte greca e l'arte paleocristiana. Lo si può notare nel marmo pentelico ll Simulacro del Giovane guerriero, per il cenotafio della cappella del Castello a Castel Ferretto (1944). Nel 1948 espone alla I Mostra Nazionale d'Arte Moderna a Milano, mentre nel 1954 esegue l'opera L'Eroe per il Sacrario ai Caduti di tutte le guerre a Turbigo. Si dedica anche ad opere architettoniche: restauro del Castello di Turbigo, del Broletto di Novara, costruzione della Selvaggia sulla costa del Ticino a Turbigo. L'artista espone sempre più raramente, preferendo lavorare nel raccoglimento della propria casa-studio, ora trasformata in museo gipsoteca. Prima di morire, si aggiudica nel 1961 la Medaglia d'Oro del Comune di Novara alla I Mostra Internazionale d'Arte Sacra di Trieste con l'opera Mater Intemerata. Una grande retrospettiva gli è stata dedicata a Turbigo nel 1981.

FONTE: La Scultura italiana del primo Novecento

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